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giovedì, luglio 13, 2006

Milagro Acustico



Bob Salmieri affida alle note le memorie di un viaggio di formazione: quello che fece da bambino a Tunisi, città in cui suo padre era nato nel 1920 da una famiglia di Favignana.

Il disco, tratto dal volume omonimo di racconti dello stesso Salmieri, racconta del muoversi e dello stare. Se il viaggio è il cuore dell’idea di Mediterraneo come ponte che collega la Turchia alla Sicilia e i Balcani all’Africa, centrale è l’avamposto di Favignana, con la sua pigra sosta al Café, ritrovo di forestieri, viandanti, isolani, pellegrini.

È lì che si ascoltano le storie, è li che ognuno può aggiungere la propria narrazione.

Sulle tracce del precedente percorso dei Milagro, è l’afro-siciliano il dominio culturale di Bob Salmieri, senza disdegnare escursioni turche.

Genti che trasmigrano per riti da celebrare in "U spusaliziu", processioni senza un alito di vento in "Sanghe meu", mentre in "Dioulo" Pape Kanouté descrive con la kora i mercanti mentre tornano a casa in un tramonto di fuoco e sabbia.

Affidandosi alla ricchezza di una vasta varietà timbrica portata dall’ensemble (djembe, trombe, tabla, Steinwey) Salmieri alterna kaval, sax, baglama, clarinetto.

Il ney e il violino di Jamal Oussini piangono in "Profughi"; è rilassata dolcezza la voce di Daniela Barra in "Duci velenu".

Il Milagro disegna atmosfere di fatica e sogno allucinate in un dormiveglia crepuscolare, con un lavoro robusto, di scavo sulla tradizione senza calligrafie, che non cede alle mode"

Tratto da: www.cnimusic.it/milagroacusticostampa.htm

www.milagroacustico.com

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